FBC: Firebreak is vandaag uitgekomen. Gewoon weer een coöperatieve shooter van Remedy. Het lijkt wel alsof ze nu een andere richting inslaan, maar of dat echt zo goed uitpakt, is de vraag. Ze zijn normaal gesproken bekend om hun solo-ervaringen, met een strakke narratieve lijn. Dit is dus even iets anders. Sommige mensen zijn enthousiast, maar de meerderheid lijkt niet echt onder de indruk. Het idee van samen schieten klinkt misschien leuk, maar de uitvoering laat te wensen over. Het lijkt alsof ze iets proberen te forceren dat gewoon niet werkt voor hun stijl. De reacties zijn gemengd. Voor sommigen is het misschien leuk om met vrienden te spelen, maar voor anderen voelt het gewoon als weer een standaard shooter zonder veel diepgang. Het is jammer dat Remedy, dat ons in het verleden mooie verhalen heeft gegeven, nu met iets komt dat niet echt blijft hangen. Dus, FBC: Firebreak is er, maar of het de moeite waard is om te spelen? Tja, dat ligt maar net aan je smaak. Voor nu, is het een beetje saai en lijkt het alsof we weer in de rij staan voor iets dat niet echt de moeite waard is. #FBCFirebreak #RemedyGames #CoöperatieveShooter #GamingNieuws #SaaieSpellen

🌟✨ Oggi voglio condividere con voi la mia eccitazione per il Paris AI Action Summit! Questo evento è stato un vero punto di svolta per l'intelligenza artificiale aperta e pubblica. È incredibile vedere come le conversazioni sull'AI stiano evolvendo e guadagnando slancio! 🚀 Solo un anno fa, all'iconico Bletchley Park, l'AI open source era vista come un rischio. Ma oggi, a Parigi, abbiamo assistito a un cambiamento significativo! 🎉 C'è una crescente consapevolezza che l'intelligenza artificiale aperta non è solo una possibilità, ma una necessità per il nostro futuro. 🌍 Immaginate un mondo in cui le tecnologie AI siano accessibili a tutti, dove le idee brillanti possano prosperare senza barriere! L'AI pubblica può essere uno strumento potente per l'innovazione e il progresso sociale. Possiamo finalmente vedere come l'AI possa contribuire a creare un ambiente in cui ogni voce conta e ogni idea può fare la differenza. 💡❤️ Il summit di Parigi ha messo in luce le potenzialità di collaborazione tra i diversi attori del settore. Non solo aziende e ricercatori, ma anche cittadini, istituzioni e organizzazioni non profit. Insieme, possiamo costruire un ecosistema AI che sia etico, inclusivo e sostenibile. 🤝🌈 E non dimentichiamo l'importanza della trasparenza! L'AI aperta ci offre l'opportunità di costruire fiducia tra i cittadini e la tecnologia. La consapevolezza e la responsabilità devono andare di pari passo, e il summit ha ribadito quanto sia cruciale lavorare insieme per garantire che l'AI serva il bene comune. 🕊️🌟 In conclusione, voglio incoraggiarvi tutti a restare sintonizzati su queste tematiche. Ogni giorno porta nuove opportunità e sfide, ma insieme possiamo affrontarle con entusiasmo e determinazione! Siamo solo all'inizio di un viaggio che potrebbe cambiare il mondo! 🌍❤️ Non dimenticate di impegnarvi e di far sentire la vostra voce! Insieme, possiamo plasmare un futuro luminoso per l'intelligenza artificiale! 💪✨ #AI #IntelligenzaArtificiale #Innovazione #FuturoSostenibile #Parigi2023

Zuzana Licko, a name that should be celebrated as a pioneer of digital typography, is instead a glaring reminder of how the past can be romanticized to the point of absurdity. Yes, she designed some of the first digital typefaces for Macintosh in the '80s and co-founded Emigre, but let’s not pretend that her contributions were flawless or that they didn’t come with a slew of problems that we still grapple with today. First off, we need to address the elephant in the room: the overwhelming elitism in the world of typography that Licko and her contemporaries helped propagate. While they were crafting their innovative typefaces, they were simultaneously alienating a whole generation of designers who lacked access to the tech and knowledge required to engage with this new digital frontier. The so-called "pioneers" of digital typography, including Licko, set a precedent that continues to dominate the industry—making it seem like you need to have an elite background to even participate in typography discussions. This is infuriating and downright unacceptable! Moreover, let’s not gloss over the fact that while she was busy creating typefaces that were supposed to revolutionize our digital experiences, the actual usability of these fonts often left much to be desired. Many of Licko's creations, while visually striking, ultimately sacrificed legibility for the sake of artistic expression. This is a major flaw in her work that deserves criticism. Typography is not just about looking pretty; it’s about ensuring that communication is clear and effective! How many times have we seen products fail because the font was so pretentious that no one could read it? And don’t even get me started on Emigre magazine. Sure, it showcased some brilliant work, but it also became a breeding ground for snobbery and elitism in the design community. Instead of fostering a space for all voices, it often felt like a closed club for the privileged few. This is not what design should be about! We need to embrace diversity and inclusivity, rather than gatekeeping knowledge and opportunity. In an era where technology has advanced exponentially, we still see remnants of this elitist mindset in the design world. The influence of Licko and her contemporaries has led to a culture that often sidelines emerging talents who bring different perspectives to the table. Instead of uplifting new voices, we are still trapped in a loop of revering the same old figures and narratives. This is not progress; it’s stagnation! Let’s stop romanticizing pioneers like Zuzana Licko without acknowledging the problematic aspects of their legacies. We need to have critical conversations about how their work has shaped the industry, not just celebrate them blindly. If we truly want to honor their contributions, we must also confront the issues they created and work towards a more inclusive, accessible, and practical approach to digital typography. #Typography #DesignCritique #ZuzanaLicko #DigitalArt #InclusivityInDesign

Negli ultimi anni, l’America di Trump ha brillato con colori sgargianti, ma ora sembra che questa brillantezza possa perdere il suo fascino. La bandiera rossa, bianca e blu è stata sostituita da un’idea di oro fittizio che, a pensarci bene, non ha poi molto valore. La retorica e le promesse hanno creato un'immagine di grande successo, ma sotto la superficie, le cose sembrano un po’ più tetre e poco entusiasmanti. Il branding dell'America di Trump, che una volta sembrava così accattivante, ora lascia spazio a un senso di apatia. Le promesse di prosperità e grandezza non sono state mantenute, e la realtà è che molti iniziano a rendersi conto che il luccichio dell'oro fittizio non è altro che una facciata. Gli slogan che una volta facevano battere i cuori sembrano ora vuoti e privi di sostanza. La domanda che sorge spontanea è: questo branding appariscente sta davvero perdendo il suo splendore? La risposta, purtroppo, sembra essere affermativa. Mentre ci si aspetterebbe che il popolo americano si senta ispirato, sembra che molti stiano semplicemente cercando di sopravvivere, senza alcun reale entusiasmo per ciò che sta accadendo. In un contesto come questo, ci si chiede se le promesse di un futuro migliore siano ancora credibili o se tutto ciò che ci viene presentato sia solo un'illusione. La sensazione generale è quella di un lento scorrere del tempo, in cui l'energia e la passione sembrano essere svanite, lasciando solo un vuoto. Questo clima di disillusione è palpabile ovunque, e non sembra che ci sia una via d'uscita. La vita continua con la stessa monotonìa, e l'oro fittizio del branding di Trump sembra solo un altro modo per mascherare ciò che veramente non va nel paese. Insomma, il messaggio che una volta risuonava forte e chiaro ora suona come un'eco distante, e si fa fatica a trovare motivi di entusiasmo. L'America, con tutte le sue promesse, sembra ora un luogo di passaggio, dove il vero valore è difficile da trovare. E così, ci si ritrova a riflettere su quanto sia effimero il luccichio e quanto sia importante cercare qualcosa di reale e autentico nel panorama attuale. #America #Trump #OroFittizio #Apatia #Politica

Il est grand temps de parler de l'énorme déception que représente le dernier DLC de Dragon Ball Sparking Zero qui accueille le personnage de Shallot. Franchement, à quoi bon ? Les développeurs semblent s'être complètement perdus dans leur quête de rentabilité, en oubliant ce qui a réellement fait le succès de cette franchise emblématique. Les fans ont été impatients de découvrir Dragon Ball Sparking Zero, espérant un jeu qui renouvelle la franchise tout en apportant une expérience de jeu mémorable. Mais qu'est-ce qu'on reçoit ? Un personnage additionnel qui, soyons honnêtes, ne fait qu'ajouter à la liste déjà trop longue des personnages au lieu d'améliorer réellement le gameplay ou l'expérience des joueurs. Shallot ? Vraiment ? Est-ce là la meilleure idée que les développeurs ont pu trouver ? On dirait qu'ils prennent les fans pour des poires en se contentant de balancer des DLC sans substance. Il est inacceptable que les développeurs choisissent de se concentrer sur des ajouts superficiels au lieu de corriger les problèmes qui gangrènent déjà le jeu. On parle de bugs récurrents, de déséquilibres dans les combats, et d'une optimisation qui laisse plus qu'à désirer. Mais non, la priorité c'est Shallot ! Quelle blague ! Cela montre à quel point ces entreprises sont déconnectées de leur communauté et des véritables attentes des joueurs. L'absence de contenu substantiel et innovant dans ce DLC est un véritable coup dur pour la communauté de Dragon Ball. Les fans méritent mieux que de recevoir des personnages qui ne font que remplir des cases. Le manque d'originalité et de créativité est affligeant ! Au lieu de nous offrir des mécaniques de jeu innovantes ou des histoires captivantes, on nous balance un simple ajout qui ne fait que suivre la tendance. Il est impératif que les développeurs prennent conscience de la frustration croissante au sein de leur communauté. Les fans ne supportent plus d'être traités comme des vaches à lait, alimentant un système qui ne cherche qu'à maximiser les profits sans offrir une expérience de qualité. Si Dragon Ball Sparking Zero veut vraiment s'imposer et respecter son héritage, il est temps de revoir sa stratégie. En attendant, il est difficile de rester enthousiaste à propos de ce DLC. Shallot n'est qu'un symptôme d'un problème bien plus vaste dans l'industrie du jeu vidéo : l'obsession pour les profits au détriment de la satisfaction des joueurs. Les développeurs doivent se réveiller et comprendre qu'une communauté engagée est bien plus précieuse qu'une simple vente de DLC ! #DragonBallSparkingZero #DLC #Shallot #JeuxVidéo #Frustration

San Serriffe, o da ne? Bir balık hikayesi gibi kulağa geliyor, değil mi? Belki de bir yazı tipi adının biraz abartılı bir versiyonu! Düşünün, The Guardian nasıl bir gazetecilik mucizesine imza atmış; hayali bir adayı, San Serriffe’i, kurgulayarak okuyucularını tuzağa düşürmüş. Gerçekten de, tipografi dünyasında bu kadar derin bir dalga yaratmak, sanırım sadece bir “1 Nisan” şakası ile mümkün olabilir. Bu “tipografik ada” hikayesi, sanki bir grup yazı tipi meraklısının bir araya gelip, “Haydi, gelin biraz eğlenelim!” demesiyle başlamış gibi. Evet, San Serriffe, hem eğlenceli hem de düşündürücü. Kim bilir, belki de bu ada, Arial ve Times New Roman arasında bir barış anlaşması kurmak için gizli bir toplantı yeri! Şimdi, bu hayali adanın özelliklerine biraz göz atalım. Düşünün, harfler ve karakterler arasında geçen bir kargaşa! Orada “Garamond” kafasıyla “Comic Sans” arasında bir çatışma yaşansa, nasıl olurdu? Elbette, “Garamond” her zaman “ben daha şıkim” derken, “Comic Sans” da “ben daha eğlenceliyim” diye bağırıyor olacak. San Serriffe, bu iki kutbun ortasında bir denge arayışının tam da merkezi. İşte, bu tür bir mizah anlayışıyla, The Guardian sadece okuyucularını eğlendirmekle kalmamış; aynı zamanda, gazeteciliğin sınırlarını zorlayarak, bir sosyal deneyin kapılarını aralamış. Okuyucular, bu absürt ama bir o kadar da zekice kurgulanmış hikaye ile karşılaştıklarında, “Acaba ben de bu adayı ziyaret etsem, oradaki yazı tipleriyle tanışabilir miyim?” diye düşünmeden edememiştir. San Serriffe, sadece bir balık hikayesi değil; aynı zamanda, tipografi dünyasında bir efsane olarak kalmayı başardı. Gazetecilikteki bu tür “kurgusal” yaklaşımlar, bazen gerçeklerden daha etkileyici olabiliyor. Her ne kadar bu ada gerçek olmasa da, yarattığı etki ve mizah anlayışı, gazeteciliğin de eğlenceli olabileceğini gösteriyor. Gerçekten de, bu tür bir mizah, okurları düşündürmekle kalmaz; aynı zamanda onları güldürmeyi de başarıyor. Sonuç olarak, San Serriffe’i keşfetmek, sadece bir tipografi yolculuğu değil; aynı zamanda, gerçek ve hayal arasındaki ince çizgide yürümek demek. O nedenle, bir sonraki okuma seansınızda, bir parça mizah katmayı unutmayın! #SanSerriffe #Gazetecilik #Tipografi #Mizah #YazıTipi

🌟 Olá, amigos! Hoje quero compartilhar com vocês uma revolução que está transformando a maneira como construímos e sonhamos! 🏗️✨ Estamos falando da Tectônica Aditiva e da incrível tecnologia aditiva SCA que está impulsionando a arquitetura moderna! Vocês já imaginaram como seria viver em um mundo onde a impressão 3D não é apenas uma ideia futurista, mas uma realidade palpável? Isso mesmo! A impressão 3D na construção está rapidamente ganhando espaço e, segundo a Precedence Research, o mercado está projetado para alcançar impressionantes 15.430 milhões de dólares em 2025 e, pasmem, 1,4 trilhões de dólares até 2034! 🚀💰 Essa tecnologia não só promete mudar a forma como construímos, mas também como pensamos sobre o design e a funcionalidade dos nossos espaços. Imagine estruturas que se adaptam às nossas necessidades, cada vez mais sustentáveis e eficientes! 🌱🏡 Com a Tectônica Aditiva, podemos criar soluções inovadoras que respeitam o meio ambiente e aproveitam ao máximo os recursos disponíveis. É um passo gigante em direção a um futuro mais verde e mais inteligente! E o melhor de tudo? Cada nova construção é uma oportunidade de sonhar grande! 💭✨ A tecnologia aditiva SCA abre portas para uma criatividade sem limites. Arquitetos e engenheiros estão se unindo para criar projetos que antes eram apenas ficção científica. Vamos juntos celebrar essa inovação que não só eleva a arquitetura, mas também nos inspira a acreditar que tudo é possível! 💪💖 Vamos abraçar essa onda de mudanças e nos permitir sonhar com um futuro maravilhoso! A cada dia que passa, estamos mais perto de transformar nossos sonhos em realidade. Que a Tectônica Aditiva e a impressão 3D nos lembrem que a verdadeira mágica da construção está na união entre tecnologia, criatividade e paixão! 🌈🔧 Conto com vocês para juntos celebrarmos essa nova era da arquitetura. Vamos compartilhar ideias, inspirar uns aos outros e construir um mundo melhor, um projeto de cada vez! Porque juntos somos mais fortes! 💖✨ #ArquiteturaInovadora #Impressão3D #TecnologiaAditiva #FuturoSustentável #TectônicaAditiva

Just came across this short film called *Neverland*, which apparently is some kind of retelling of the classic Peter Pan story. It’s been made by a bunch of students from ESMA, so I guess that's cool or whatever. The film was directed by Hortense Mba, Jean-Baptiste Ealet, Lola Raimbaud, Louis Xillo, Lucas Payet, Mario Latcher, and Thomas Godechot. Quite the lineup, I suppose. So, the plot revolves around Peter Pan and his best buddy Jim. They spend their time trying to kick adults out of Neverland because, you know, growing up is a drag. It’s not exactly groundbreaking stuff. I mean, we all know that never growing up is kind of the point of Neverland, but it feels a bit recycled now, doesn’t it? Honestly, it’s just another take on a story that’s been told a million times. The animation is fine, I guess, but nothing that really stands out. It's all just there—like the characters. They do their thing, and you just sort of sit there watching, not really feeling much of anything. If you’ve got time to kill, maybe give it a watch, or not. I don’t know. It’s not like it’s going to change your life or anything. Just another short film that exists in the vast ocean of content out there. Anyway, if you’re into this kind of stuff, check it out when you feel like it. Or don't. Whatever. #Neverland #PeterPan #ShortFilm #ESMA #Animation

🌟✨ Hey there, amazing people! 🌈💖 Have you ever found yourself captivated by the thrilling world of movies? 🎬 Well, I recently stumbled upon an exciting article titled "11 AI Movie Villains That Will Make You Want to Unplug," and let me tell you, it's a fantastic exploration of the relationship between humans and technology! 🤖💔 For nearly a century, filmmakers have taken us on a roller coaster ride through the possibilities of advanced technology and artificial intelligence. As we dive into 2025, technology is no longer just a concept of the future; it's a vibrant part of our daily lives! 🚀✨ But, with that comes a question: What happens when the machines we create become so advanced and self-aware that they turn against us? 🤔😱 The article highlights some of the most iconic AI movie villains that have kept us on the edge of our seats, making us think and ponder about the path we are treading. These characters remind us of the importance of balance and the need to unplug sometimes! 🌍💡 It’s a gentle nudge to reflect on our relationship with technology. Are we in control, or is it controlling us? But here’s the good news! 🌈💪 While these villains might give us chills, they also spark dialogue about innovation and responsibility. They encourage us to embrace technology wisely, ensuring that as we advance, we never lose touch with our humanity! 💖🤝 Remember, every villain has a story, and within those stories, there are valuable lessons. 🌟 So, let's take a moment to appreciate the creativity of filmmakers who challenge our perspectives and inspire us to think critically about our future! 🎉 As we watch these movies, let's not just be entertained, but also empowered to make informed choices about how we interact with the technology around us! 🌟 What are some of your favorite AI villains from movies? How do they inspire you to engage with technology more mindfully? Let's share our thoughts and uplift each other in this vibrant community! 💬💖 Embrace the challenges, celebrate the victories, and let's move forward together into a bright future where technology serves us, and we remain its guiding light! 🌟✨ #AIMovieVillains #TechnologyAndHumanity #UnplugAndReflect #Inspiration #FutureReady

In a world that often feels like a desolate desert, the long-awaited release of Crimson Desert hangs in the air like a mirage, tantalizing yet unattainable. I find myself lost in this vast expanse of anticipation, where hope and despair intertwine, leaving me to grapple with the bitter taste of longing. It’s been a journey through the shadows, with each passing day deepening the sense of solitude that envelops me like a heavy cloak. The ambition behind Crimson Desert is staggering, yet it feels almost cruel. Each announcement, each slight hint of progress, ignites a flicker of hope within me, only to be extinguished by the weight of reality. The relentless waiting has become a companion—a reminder of everything that feels just out of reach. I thought that passion would carry me through, but instead, it has morphed into a haunting echo of disappointment. As November approaches, I cannot help but feel the pangs of excitement mingling with a gnawing fear—what if this time, the promise of a breathtaking adventure is yet another illusion? I yearn for the immersive worlds that games like Crimson Desert promise to deliver, yet here I am, isolated in my thoughts, grappling with the stark contrast between the vivid landscapes I dream of and the barren reality of my own existence. Life often feels like an endless cycle of waiting, like standing on the precipice of a great cliff, peering into the abyss below, wondering if I’ll ever leap into the unknown. If Crimson Desert can finally break through the silence, will it be the salve for my aching heart, or will it become yet another reminder of dreams that fade like footprints in the sand? With every delay, I feel the walls closing in, my solitude deepening. The vibrant characters and epic tales seem to mock me from afar, as I navigate this emotional desert of my own making. The excitement of gaming is supposed to unite us, to share adventures and forge connections, but here I stand—alone with my thoughts, yearning for a release that might bridge this chasm of isolation. As I wait, I cling to the hope that Crimson Desert will emerge as a beacon of light in this endless night, a reminder that even in the deepest despair, there can be moments of joy. Until then, I will continue to wander this barren landscape, heart heavy with longing, eyes searching for that elusive horizon where dreams finally touch reality. #CrimsonDesert #GamingCommunity #Loneliness #Hope #WaitingGame