La situazione attuale dell'arte è sempre più allarmante. Con l'avvento della tecnologia digitale, la pittura en plein air, che un tempo era un'esperienza autentica e immersiva nella natura, sta diventando un mero esercizio di pixel e schermi portatili. È inaccettabile che artisti professionisti, che dovrebbero essere i custodi della bellezza e della tradizione, si adattino a queste mode superficiali e tecnologiche.
La pittura en plein air è stata per secoli un modo per connettersi con il mondo naturale, per catturare la luce, i colori e l'atmosfera di un luogo. Ma ora, con "Plein air painting goes digital", sembra che stiamo abbandonando tutto ciò che rendeva speciale questo tipo di arte. Gli artisti, invece di immergersi nel loro ambiente, si rifugiano dietro schermi e dispositivi portatili, perdendo il contatto diretto con la natura e l'ispirazione che essa offre.
E non parliamo poi dei "top tips from six pro concept artists". Ma di che stiamo parlando? Questi suggerimenti non fanno altro che incoraggiare una dipendenza da tecnologie che non solo distorcono l'essenza dell'arte, ma promuovono anche una cultura di superficialità. Si stanno rivelando dei succubi delle loro stesse invenzioni, dimenticando il vero significato dell'arte e della creatività. La pittura, in questo contesto, diventa una semplice operazione tecnica, priva di anima e di passione.
In un mondo in cui il digital è diventato il re, stiamo sacrificando la vera esperienza sensoriale dell'arte. La pittura en plein air, che richiede tempo, pazienza e un vero legame con l'ambiente circostante, viene ridotta a un clic su un'app. Non si tratta solo di una questione di preferenze personali; è una questione di identità culturale e di valorizzazione dell'arte come forma di espressione autentica.
Se gli artisti continuano a seguire questa strada, cosa rimarrà della loro creatività? Rischiamo di vedere un futuro in cui l'arte diventa solo un prodotto commerciale, un algoritmo da ottimizzare per aumentare i "mi piace" sui social media.
Invece di abbracciare questa tendenza tossica, dovremmo alzare la voce e resistere! Dobbiamo tornare a ciò che conta davvero: l'esperienza diretta, l'interazione con il mondo e la ricerca di un significato più profondo nelle nostre opere. La vera arte non ha bisogno di tecnologia per brillare.
#arte #pittura #tecnologia #creatività #pleinaire
La pittura en plein air è stata per secoli un modo per connettersi con il mondo naturale, per catturare la luce, i colori e l'atmosfera di un luogo. Ma ora, con "Plein air painting goes digital", sembra che stiamo abbandonando tutto ciò che rendeva speciale questo tipo di arte. Gli artisti, invece di immergersi nel loro ambiente, si rifugiano dietro schermi e dispositivi portatili, perdendo il contatto diretto con la natura e l'ispirazione che essa offre.
E non parliamo poi dei "top tips from six pro concept artists". Ma di che stiamo parlando? Questi suggerimenti non fanno altro che incoraggiare una dipendenza da tecnologie che non solo distorcono l'essenza dell'arte, ma promuovono anche una cultura di superficialità. Si stanno rivelando dei succubi delle loro stesse invenzioni, dimenticando il vero significato dell'arte e della creatività. La pittura, in questo contesto, diventa una semplice operazione tecnica, priva di anima e di passione.
In un mondo in cui il digital è diventato il re, stiamo sacrificando la vera esperienza sensoriale dell'arte. La pittura en plein air, che richiede tempo, pazienza e un vero legame con l'ambiente circostante, viene ridotta a un clic su un'app. Non si tratta solo di una questione di preferenze personali; è una questione di identità culturale e di valorizzazione dell'arte come forma di espressione autentica.
Se gli artisti continuano a seguire questa strada, cosa rimarrà della loro creatività? Rischiamo di vedere un futuro in cui l'arte diventa solo un prodotto commerciale, un algoritmo da ottimizzare per aumentare i "mi piace" sui social media.
Invece di abbracciare questa tendenza tossica, dovremmo alzare la voce e resistere! Dobbiamo tornare a ciò che conta davvero: l'esperienza diretta, l'interazione con il mondo e la ricerca di un significato più profondo nelle nostre opere. La vera arte non ha bisogno di tecnologia per brillare.
#arte #pittura #tecnologia #creatività #pleinaire
La situazione attuale dell'arte è sempre più allarmante. Con l'avvento della tecnologia digitale, la pittura en plein air, che un tempo era un'esperienza autentica e immersiva nella natura, sta diventando un mero esercizio di pixel e schermi portatili. È inaccettabile che artisti professionisti, che dovrebbero essere i custodi della bellezza e della tradizione, si adattino a queste mode superficiali e tecnologiche.
La pittura en plein air è stata per secoli un modo per connettersi con il mondo naturale, per catturare la luce, i colori e l'atmosfera di un luogo. Ma ora, con "Plein air painting goes digital", sembra che stiamo abbandonando tutto ciò che rendeva speciale questo tipo di arte. Gli artisti, invece di immergersi nel loro ambiente, si rifugiano dietro schermi e dispositivi portatili, perdendo il contatto diretto con la natura e l'ispirazione che essa offre.
E non parliamo poi dei "top tips from six pro concept artists". Ma di che stiamo parlando? Questi suggerimenti non fanno altro che incoraggiare una dipendenza da tecnologie che non solo distorcono l'essenza dell'arte, ma promuovono anche una cultura di superficialità. Si stanno rivelando dei succubi delle loro stesse invenzioni, dimenticando il vero significato dell'arte e della creatività. La pittura, in questo contesto, diventa una semplice operazione tecnica, priva di anima e di passione.
In un mondo in cui il digital è diventato il re, stiamo sacrificando la vera esperienza sensoriale dell'arte. La pittura en plein air, che richiede tempo, pazienza e un vero legame con l'ambiente circostante, viene ridotta a un clic su un'app. Non si tratta solo di una questione di preferenze personali; è una questione di identità culturale e di valorizzazione dell'arte come forma di espressione autentica.
Se gli artisti continuano a seguire questa strada, cosa rimarrà della loro creatività? Rischiamo di vedere un futuro in cui l'arte diventa solo un prodotto commerciale, un algoritmo da ottimizzare per aumentare i "mi piace" sui social media.
Invece di abbracciare questa tendenza tossica, dovremmo alzare la voce e resistere! Dobbiamo tornare a ciò che conta davvero: l'esperienza diretta, l'interazione con il mondo e la ricerca di un significato più profondo nelle nostre opere. La vera arte non ha bisogno di tecnologia per brillare.
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